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Tour del Monte Baldo, Velo e Bondone
Tour
del Monte Baldo
Anche
oggi mi ritrovo davanti al pc per descrivere uno dei nostri viaggi che abbiamo
fatto durante l’estate. Punto di partenza come sempre è casa nostra e punto di
arrivo casa nostra. Ma in mezzo a due punti ce ne possono essere altri, i quali
rendono interessante questo congiungimento. Bene partiamo dall’inizio. Partenza
come sempre di prima mattina in direzione nord, oggi niente autostrade, a parte
un tratto della tangenziale di Verona. Giunti a Verona prendiamo la tangenziale
sud verso la Val Policella.
All’ uscita di Affi tenendo le indicazioni per il
Monte Baldo ci immettiamo nella SP8 fino a Ferrara di Monte Baldo e poi deviamo
sulla SP3 in direzione di Brentonico. Durante il tragitto facciamo una sosta
per goderci il panorama e visitare il percorso delle trincee, solo una parte,
scavate durante la prima guerra mondiale. La strada è molto bella anche se in
alcuni punti è stretta e percorrendola si può osservare il Monte Baldo, il
Monte Corna Piana, Bocca Paltrame e i Monti lessini.
Spettacolo assicurato.
Procediamo e giunti a Bocca di Navene ci aspetta un’altra sosta per ammirare
uno scorcio del Lago di Garda dall’alto, sono paesaggi già visti ma sempre
belli. Riprendiamo il nostro viaggio, l’ora di pranzo si avvina, la location ci
ispira a trovare una malga dove mangiare. Trovata! Non è una malga ma un
rifugio alpino, va bene, parcheggiamo la moto e ci dirigiamo a piedi
all’entrata di esso. I gestori del Rifugio Fos-Ce ci fanno accomodare sul retro
dove vi è allestito una sala da pranzo all’aperto con vista sui Monti Lessini.
Già questo ti riempie di gioia e poi ancor di più quando ti portano il cibo, un
piatto unico con zuppa di cereali-goulasc-polenta e crauti per me e per Catia i
canederli al burro fuso il tutto annaffiato con una birra artigianale. Per
finire in bellezza strudel e caffè.
E adesso chi riparte! Aspettiamo un po’ e
via di nuovo in viaggio. Oltrepassiamo Passo San Valentino e scendiamo verso
valle fino a raggiungere le località di Brentonico e poi Mori. Ora direzione
Riva del Garda, percorriamo la SS240 per alcuni km, deviamo sulla SP88 in
direzione Ronzo- Chienis. La strada inizia a salire, di nuovo curve e tornanti.
Siamo quasi arrivati a Ronzo-Chenis quando la digestione si fa sentire, sulla
destra una panchina sotto un grande albero fa il caso nostro. Il panorama e
l’arietta fresca aiutano il nostro momento di relax. Ci sbarazziamo
dell’abbigliamento tecnico e ci scappa la pennichella. Giusto un’oretta per
recuperare e si riparte. Siamo sulla SP48. Oltrepassiamo il Passo Santa
Barbara, siamo sul Monte Velo.
Ora si scende verso valle in direzione Arco. La
strada è tutta in discesa, l’attenzione è al massimo, i tornanti strettissimi
sono in successione, ho poco tempo per godermi il panorama ma alcuni scorci sul
Lago di Garda non mi scappano. Siamo ad Arco. Qui deviamo sulla SS45 bis, il
Castello di Arco svetta sulla nostra sinistra, verso Trento. Costeggiamo il
Lago di Cavedine, il paese di Cavedine, passiamo il Passo di San Udalrico e
proseguiamo sulla SP85, oltrepassiamo la borgata di Lagolo e l’omonimo lago,
proseguendo ci portiamo sulla SP25 verso la cima del Monte Bondone. Si sale di
nuovo, dopo alcuni km abbiamo un scorcio sulla valla sottostante, ci fermiamo,
il panorama merita. Alla nostra sinistra si intravede il Lago di Garda, sotto
di noi il Lago di Cevedine, quello di Lagolo e appena più spostato sulla destra
il Lago di Toblino.
Scattiamo alcune foto e siamo di nuovo in sella verso la
cima del Monte Bondone. La strada è molto bella, una vera goduria per i
motociclisti, arriviamo a quota 1650 mt s.l.m., siamo in cima al Valico del
Monte Bondone. Anche qui come in tutti i posti dove siamo stati,facciamo una
sosta per le foto e per goderci il panorama. Ritorniamo in sella, questo è il
punto di ritorno del nostro viaggio. Riscendiamo di nuovo verso valle. La SP85
si trasforma in un zig-zag pazzesco.
Arriviamo alle porte di Trento, la SS12 ci
accompagna lambendo le prealpi venete fino a Verona. Ripercorriamo a ritroso la
tangenziale sud fino all’uscita della SS434 Transpolesana, la quale ci permette
di raggiungere casa nella tarda serata. Sicuramente un’altra esperienza da ricordare
e magari da rifare.
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