A Spasso per l'Appennino Tosco-Romagnolo fino a Cervia

Bellissimo giro dell'appenino tosco-romagnolo raggiungendo da Finale Emilia la valle dell'Idice, toccando il Passo della Raticosa, Passo del Giovo, Scarperia, Passo del Muraglione ed arrivando a Cervia, per la visita alla Salina Camillone dell'epoca etrusca e presidio slowfood, per poi far ritorno a Finale Emilia.
 Questo percorso si inerpica tra le provincie di Bologna, Firenze e Forlì in un groviglio di tornanti arrampicandosi sull'Appennino Tosco-Romagnolo per fare incontrare gli amanti delle due ruote. Per i motociclisti alla scoperta delle strade più belle della Toscana e della Romagna questo, secondo me, è l'itinerario che non deve assolutamente mancare. Bisognerebbe iniziare questo viaggio di primo mattino, ma noi, tra una cosa e l'altra, siamo partiti che erano quasi le 9:30. Percorrendo la strada che tocca i paesi di Bevilacqua, San Matteo della Decima, San Giovanni in Persiceto e Bologna,dove abbiamo preso la tangenziale in direzione Ancona, usciti all'altezza di San Lazzaro di Savena ci siamo diretti verso la Valle dell'Idice. Dove, passando per i paesi di Castel de Britti, Monterenzio e San benedetto di Querceto, si raggiunge il famoso Passo della Raticosa, punto di confine tra Emilia-Romagna e Toscana. Qui la sosta è di rito per gli appassionati delle due ruote dove hanno di che sbizzarrirsi nel confrontarsi a raccontare avventure di viaggi e per ammirare i mezzi che sostano nel piazzale dello Chalet. Noi, come al solito, abbiamo gustato il nostro solito brunch con schiacciata al prosciutto e formaggio, un caffè. Dopo alcune foto, si riparte di nuovo con destinazione Passo del Giogo. Presa la strada che discende l'appennino verso Firenze ci siamo diretti a Firenzuola per poi risalire fino al Passo del Giogo. Anche qui abbiamo sostato per le foto di rito e siamo ripartiti in direzione Scarperia.
Arrivati in paese, considerato uno dei borghi più belli d'Italia, parcheggiata la moto ci siamo incamminati per la visita di questo antico borgo. Passeggiando qua e là abbiamo notato tantissimi negozi di coltelli, il paese, infatti, va fiero di questa sua produzione artigianale. Siamo passati per Piazza dei Vicari dove troviamo il Palazzo omonimo e di fronte a questo sorge la Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo. Passeggiando per i vicoli abbiamo visto l'Oratorio della Madonna del Vivaio e lungo le mura del paese ci siamo imbattuti nella Villa Torrino, dove è stata ricostruita un'antica torre sulle fondamenta di una delle mura urbane. Scattate le foto, ci siamo incamminati per prendere la moto e per metterci in viaggio verso il Passo del Muraglione. Da qui, raggiunti i paesi di Borgo San Lorenzo e Vicchio, dove è situata la casa di Giotto. Raggiungendo Dicomano, abbiamo notato due ragazzi in compagnia dei loro somari da soma che imitavano i contadini di un tempo che facevano la transumanza, avevano addirittura l'abbigliamento dell'epoca. Troppo forti! Iniziamo a salire dolcemente verso San Godenzo, dove la strada inizia a salire più ripida con curve serratissime e con un susseguirsi di tornanti. Superato questo tratto, siamo arrivati su al Passo del Muraglione, altra meta molto ambita ai motociclisti specialmente per i ducatisti. Anche qui, parcheggiata la moto, abbiamo fatto una pausa per riposarci un po' e ad ammirare il panorama delle Foreste Casentinesi. Un gelato, foto scattate e via di nuovo verso Forlì. Toccando i paesi di San Benedetto in Alpe, Rocca San Casciano, Dovandola, dove la strada diventa sempre più dritta, ci si lascia l'appennino alle spalle per arrivare a Castrocaro Terme e infine alla cittadina di Forlì.
Da qui, non contenti e mai sazi di cavalcare la nostra moto, abbiamo deciso di fare una puntatina verso il mare. Ci siamo diretti a Cervia, ridente stazione balneare della costa romagnola dove vi sono le Saline. Questa oasi protetta è anche presidio slowfood. Ci si presenta alla vista una distesa di laghetti di acqua salmastra, da una parte viene estratto il sale in maniera industrializzata, dall'altra, che si può visitare, viene rappresentato come veniva estratto il sale prima dell'avvento dei macchinari. In questa oasi si possono anche ammirare i fenicotteri rosa e altre specie faunistiche. Nell'oasi si possono anche fare visite guidate e tour a piedi e in bicicletta; nello spaccio si possono acquistare i prodotti tipici della zona. Ripresa la moto e imboccata la Statale Adriatica ci siamo diretti verso casa, passando per Ravenna, Alfonsine, Argenta toccando Ferrara per poi raggiungere Finale Emilia come al solito per ora di cena, che, come di rito ormai, ci siamo sfamati con un grosso gelato alla Gelateria Colibrì.
Grazie per aver letto il nostro lungo itinerario e speriamo di darvi buoni spunti per i vostri viaggi in moto!

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