Tour del Delta del Po

Tour del Delta del Po


Oggi si parte alla scoperta del delta del Po.
Come sempre si parte dopo aver fatto colazione, si scende giù in garage, ci si prepara di tutto punto e in sella alla nostra moto si parte per questa nuova avventura. Da Finale Emilia ci dirigiamo a Ferrara, dove facciamo un passaggio attraverso il centro storico, passiamo accanto al Castello Estense, al Parco Pareschi e alla Palazzina Marfisa d’Este, costeggiamo Piazza delle Medaglie d’Oro per arrivare all’incrocio dove ci immettiamo su via Pomposa. Percorrendola passiamo i paesi di, Final di Rero, Tresigallo e Massa Fiscaglia, da qui prendiamo la SP 68 fino a Codigoro dove deviamo sulla SP 54 fino a raggiungere la nostra prima meta, l’Abbazia di Pomposa.Arrivati nei pressi dell’Abbazia parcheggiamo la moto e ci incamminiamo per fare una camminata alla scoperta di questa struttura dell’epoca romanica. Appena ci si avvicina la cosa che salta subito all’occhio è il Campanile con i suoi 48 metri di altezza, al suo fianco la Chiesa dedicata a Santa Maria di seguito l’Aula Capitolare, il Refettorio, il Museo Pomposiano e l’Aula delle Stilate. Percorrendo il viale ghiaiato verso la Statale Romea si arriva al Palazzo della Regione, dove un porticato ad archi ne indica l’ingresso. La Chiesa al suo interno è ricca di affreschi e mosaici, a mio parere è forse una delle più belle che ho visto nel nostro viaggiare. Qui sotto ho riportato la mappa dell’Abbazia di Pomposa così non sto a descriverla nel dettaglio.Abbiamo trascorso quasi un’ora ad ammirare tutto questo, forse è poco tempo, ma purtroppo era il momento di tornare a metterci in viaggio. Riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso nord, percorriamo la Statale Romea fino all’incrocio che ci porta a deviare sulla SP 27 fino a Bosco Mesola. Proseguiamo e arriviamo a Goro dove facciamo un giretto alla scoperta del porto, al momento era quasi deserto tutti i pescherecci erano fuori per le battute di pesca. Costeggiamo l’argine del Po, al primo svincolo vi saliamo sopra percorriamo un tratto di strada e arriviamo al nostro primo attraversamento di un ponte di barche.


La Catia impaurita mi ha chiesto “Ma dobbiamo farlo per forza” e io gli ho risposto con una certa soddisfazione “Certo se dobbiamo andare dall’altra parte” … paghiamo un pedaggio e via attraversiamo questo ramo del Po, Po di Goro. La strada si snoda per circa 3 km attraverso le risaie per poi risalire sull’argine di un altro ramo del Po. In cima ci appare un altro ponte di barche forse il più famoso, il Ponte del Po di Gnocca. Percorrendolo attraversiamo un’ulteriore ramo del Po, quello della Donzella. Paghiamo il solito pedaggio, che va a favore della cooperativa dei pescatori, attraversiamo il ponte e scendiamo giù dall’argine e ci troviamo nella frazione di Santa Giulia. Visto l’orario ci fermiamo a pranzare presso l’Osteria Arcadia.
Degustiamo un menù tipico, pasta fatta in casa, fritto misto di fiume e mare e vino delle sabbie, tipico di questa zona. Questo locale lo consiglio se vi trovate da queste parti. Riprendiamo il nostro viaggio, risaliamo sull’argine del Po e iniziamo a percorrere la strada Belvedere. La strada percorre tutta l’argine del Po alla destra il fiume, molto bella la vista, i canneti sono a perdita d’occhio e sul pelo dell’acqua vi sono le ninfee e i gigli gialli, non mancano gli uccelli acquatici che al nostro arrivo spiccano il volo dall’interno dei canneti. Mentre dall’altro lato della strada i campi sono coltivati a risaie e tabacco. Sulla punta dell’argine del Po di Gnocca fa la sua presenza un vecchio faro e da qui la vista sul mar Adriatico. La strada Belvedere o SP 83 ci permette di costeggiare tutta la sacca degli Scardovari. Lungo tutto il percorso a bordo argine vi sono i bilancioni per la pesca e all’interno della sacca sono ben visibili gli allevamenti di cozze, fonte di lavoro per gli abitanti di questa zona.
Arriviamo a Barricata dove è presente un villaggio turistico, proseguiamo, passiamo la frazione di Bonelli e arriviamo a Scardovari. Attraversando queste due frazioni sui lati della strada sono presenti le vecchie case dei pescatori che un tempo erano usate per la lavorazione del pesce e delle anguille mentre ora vengono ristrutturate e usate come alloggi per i turisti, molto belle. Costeggiamo il sotto argine del Po fino a Tolle, riattraversiamo il Po, questa volta il Po di Venezia e arriviamo a Ca’ Venier dove percorrendo la SP37, la strada si districa su una lingua di terra attraverso una zona palustre del delta fino a giungere a Porto Levante. Lungo il percorso vi sono anche punti di osservazione per chi pratica il Birdwatching.
Costeggiamo una parte del Po di Levante e l’Isola di Albarella. Giunti a Ca’ Capello uno svincolo ci fa ritornare di nuovo sulla Statele Romea, passiamo Rosolina e proseguendo affianchiamo il Bosco Nordio, avanti, di nuovo, fino a raggiungere la città di Chioggia. Giunti alle porte di Chioggia parcheggiamo la moto e ci organizziamo per fare un giro turistico di questa città, denominata anche la piccola Venezia. Il nostro passeggiare ci porta a vedere tutte le ricchezze storico-architettoniche che sono presenti in loco. Appena fuori dal centro vi è il Museo della Laguna Sud, Porta Garibaldi che è l’entrata del paese, il Rifugium Peccatorum, la Cattedrale di Santa Maria Assunta con annesso Campanile e proseguendo sul Corso del popolo raggiungiamo la Chiesetta di San Martino. Continuando il nostro passeggiare, vediamo la Parrocchia di San Giacomo, Il Palazzo Comunale, la Chiesa di San Giorgio con la Torre dell’Orologio, fino ad arrivare in fondo al Corso dove attraversiamo il Ponte Vigo dove raggiungiamo la Chiesa di San Domenico. Girovagando attraverso le calle, piccole viuzze del centro storico, si ha l’impressione di visitare Venezia in un formato ridotto.
Percorriamo la strada del porto dove sono ormeggiati tutti i pescherecci, oltrepassiamo Ponte Sant’Andrea e ci ritroviamo sul Corso dove lo attraversiamo e raggiungiamo Corso Canal Lombardo dove abbiamo parcheggiato la nostra moto. Eccoci di nuovo in sella alla nostra moto per affrontare il viaggio di ritorno. Usciamo dalla città di Chioggia, attraversiamo il ponte che costeggia il fiume Brenta da una parte e ci apre uno scorcio sulla Laguna Veneta dall’altra e seguiamo le indicazioni per l’Autostrada A13. Percorriamo tutta la SP 4 bis fino a raggiungere l’ingresso dell’Autostrada a Boara-Rovigo Nord, ci immettiamo sull’Autostrada, il sole sta tramontando, il colore arancione del cielo, il verde della pianura, lo sfondo dato dai Colli Euganei sembra di essere entrati in un dipinto ad olio.
Percorrendo l’Autostrada rivedo le immagini del viaggio che abbiamo appena fatto, il Po con le sue zone lacustri, le risaie, gli uccelli, l’emozione ad attraversare il ponte di barche e la visita a Chioggia, tutto molto bello. E viaggiando con la mente ho percorso anche vari km perché siamo arrivati all’uscita di Ferrara Sud, la nostra uscita. Di nuovo a Ferrara. Ripercorriamo la strada che abbiamo fatto questa mattina e siamo di nuovo a casa soddisfatti del nostro tour.





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