Sellaronda

Ho sempre sentito parlare di questa strada, la Sellaronda, strada che gira intorno al gruppo Sella e che congiunge le valli di Gardena, Fassa, Livinallongo e Badia. Mi sono documentato e io e Catia ci siamo organizzati per intraprendere questa nuova avventura in sella alla nostra moto. Partenza di primo mattino in direzione Moglia per poi raggiungere il casello dell' Autostrada A 22 del Brennero Reggiolo-Rolo. Da qui ci siamo diretti a Bolzano, uscendo al casello di Bolzano-Nord. All'incrocio appena fuori dal casello abbiamo seguito le indicazioni per la Val Gardena e, presa la SS242, dopo vari km siamo entrati nel paese di Ortisei e, proseguendo per la stessa strada, siamo giunti al paese di Santa Cristina Valgardena ed al paese di Selva in Valgardena. Qui compaiono già le indicazioni per Passo Pordoi e Passo Gardena, la strada costeggiata da boschi è molto bella e si iniziano a vedere i primi scorci delle Dolomiti. Proseguendo, la strada inizia a salire rapidamente, ma ad un bivio ci si presenta il dilemma: a destra Passo Pordoi e a sinistra Passo Gardena, quale strada prendere per prima? Iniziamo con Passo Gardena. La strada inizia a salire e, abbandonati i boschi, ci si presenta parte del gruppo Sella con tutta la sua maestosità.
Senza fermarci, abbiamo raggiunto il Passo Gardena a quota 2121 mt s.l.m. Parcheggiata la moto, abbiamo fatto una passeggiata per poter ammirare il panorama in tutta la sua bellezza. Ripartiti, ci siamo diretti, sempre seguendo la SS242, a Corvara. Seguendo le indicazioni per il Passo Pordoi, abbiamo raggiunto il Passo Campologo, situato in una breve vallata all'altitudine di 1875 mt s.l.m.. Da qui raggiungiamo il paese di Arabba, piccolo gioiello ai piedi del Passo Pordoi. Subito fuori dal paese l'indicazione che ci si presentava davanti era eloquente: 33 tornanti ci separavano dal Passo Pordoi. Senza indugi li affrontiamo uno ad uno, la concentrazione è al massimo, fino a raggiungere la vetta del Passo Pordoi a quota 2239 mt s.l.m.. In cima al passo sono presenti alcuni alberghi, negozi di souvenir, un museo della grande guerra e i monumenti a due celebri ciclisti, Fausto Coppi e Gilberto Simoni. Il panorama che ci si presenta è stupendo, i crostoni di roccia a strapiombo sul passo ci lasciano senza parole. Ripresa la moto, ci siamo diretti verso il Passo Sella, la strada inizia a scendere con tornanti molto stretti e intervallati da alcuni rettilinei, ci troviamo in breve a quota 1700 mt per poi iniziare a salire di nuovo con i tornanti che si fanno sempre più ripidi, finché non raggiungiamo il Passo Sella a quota 2240 mt s.l.m.. Da qui ci si presenta un'altra prospettiva del gruppo Sella, bellissime le vette delle Dolomiti, anche qui i motociclisti non mancano.
Dopo un break con gelato ci siamo rimessi in viaggio per il ritorno. Ritorniamo a scendere verso valle dove sono presenti pascoli verdissimi e dove i boschi si fanno sempre più frequenti ai bordi della strada, per poi abbandonarci del tutto quando raggiungiamo i centri di villeggiatura della val Gardena. Arrivati a Ortisei, vediamo un cartello che indica Passo Pinei a soli 4,5 km; un' occasione da non perdere e via che si va a scoprire anche questo passo. In poco tempo ci troviamo su al Passo Pinei, quota 1437 mt s.l.m., immerso in una pineta. Sembrava di essere in uno dei passi più alti del nostro Appennino. Io e Catia ci siamo chiesti se giunti a quel punto fosse il casi di ritornare sui nostri passi o proseguire e fare un pezzo di strada per noi nuovo, fino a raggiungere Bolzano. Senza pensarci due volte, abbiamo affrontato un tratto di strada a noi sconosciuta, SP64, toccando i paesi di San Michele, Castelrotto, Telfer, Siusi allo Scilar, Sant'Antonio e raggiungere di nuovo il casello autostradale di Bolzano-nord. Ripresa l'autostrada in direzione sud, il caldo era opprimente, dopo varie soste siamo usciti a Reggiolo-Rolo per poi raggiungere casa in tarda serata. Anche oggi di km ne abbiamo fatti, affrontando autostrada, strada normale, curve, tornanti e salite a non finire! Ma ne è valsa la pena: i panorami e i luoghi che abbiamo visto ci hanno ripagato della fatica del viaggio.


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