San Romedio e le Cascate del Nardis

San Romedio e le Cascate del Nardis

Dopo aver visitato il Santuario della Madonna della Corona, navigando sul web, Catia ha notato varie foto di un'altro Eremo molto caratteristico e allora ci siamo chiesti perchè non andare a visitarlo?. Ho preso alcune informazioni sul luogo e dopo aver organizzato il viaggio abbiamo deciso di partire per questa nuova avventura. Si parte come al solito dopo aver fatto colazione e per anticipare i tempi andiamo a prendere l'Autostrada A 22 del Brennero. La percorriamo fino all'uscita di San Michele all'Adige, da qui ci immettiamo sulla SS43 in direzione Cles. Giunti nel paese di Dermulo seguiamo le indicazioni per Sanzeno sulla SS43 bis.

Arrivati nel borgo di Sanzeno parcheggiamo la moto e ci godiamo la visita di questo piccolo borgo risalente al quarto secolo dopo Cristo. Visitamo la Piazza della Fontana, cuore del Borgo, la Chiesa dedicata a S. Alessandro di epoca romana, il Palazzo dei Gentili risalente al sedicesimo secolo, il museo Retico dove sono conservati i reperti ritrovati durante degli scavi effettuati nel paese e infine la Chiese del Rosario situata all'inizio della strada che porta all'Eremo di San Romedio. Iniziamo a percorrere la strada.
Usciti dal Borgo la strada si addentra in un frutteto di mele, classico! siamo in Val di Non zona tipica per questo prodotto, abbandoniamo il frutteto e la strada si addentra in una serie di gole per circa 2 km fino ad arrivare all'entrata pedonale dell'Eremo di San Romedio. Il percorso anche s'è asfaltato è immerso nel verde più rigoglioso, i monti a picco sulla strada lo rendono molto caratteristico. Una salita molto ripida ci fa arrivare ai piedi dell' Eremo di San Romedio.

L'Eremo è posto su di una rupe alta circa 90 mt!. Ai piedi dell'Eremo vi sono le vecchie stalle e i vecchi fienili, ora adibiti a un punto di ristoro e ad alcuni alloggi per i pellegrini che vogliono soffermarsi. Un arco in pietra è la porta d'ingresso all'Eremo. Varchiamo l'arco e ci si presenta una scalinata di 130 scalini, saliti in cima ci rendiamo conto di come è stato costruito nell'arco del tempo questo piccolo Eremo, ben cinque chiesette costruite sulla tomba di San Romedio e tutte collegate tra loro. Entriamo nella prima e via via visitiamo le altre fino ad arrivare in cima dove un piccolo sperone di roccia recintato ci fa ammirare il panorama sulla vallata sottostante. Riscendiamo giù sempre attravesando le Chiesette, alcune veramante piccole, fino ai piedi della scalinata entriamo nel punto di ristoro per dare un'occhiata ai souvenir e poi usciamo al di fuori dell'Eremo. Ci dedichiamo una pausa per pranzare e per fare una visita all'orso bruno anch'esso ospite dell'Eremo. Ci prepariamo per far ritorno a Sanzeno ma questa volta percorriamo la strada panoramica che ha inizio nel parcheggio sottostante l'Eremo.
La strada inizia salendo nel bosco e poi si snoda su passerelle di legno e nella sua maggior parte nella
roccia. Si sale, il sentiero inizia ad addentrarsi nella roccia, alcuni scorci visti da da questo tunnel aperto sullo strapiombo sono veramente da non perdere e danno la senzazione di essere parte della roccia madre. Usciti da questo tunnel a cielo aperto ci ritroviamo nel sentiero che ci porta alle porte di Sanzeno proprio davanti al museo Retico. Raggiungiamo il parcheggio, di nuovo ci prepariamo per riprendere il nostro viaggio, destinazione le Cascate del Nardis. Percorrendo la SS43 giungiamo a Cles poi prendendo la SS42 arriviamo a Dimaro. Da qui la strada inizia a salire attraversano i boschi fino alla stazione sciistica di Folgarida, la SS 239 sale di nuovo sempre tra i boschi fino ad arrivare al suo culmine al Passo Campo di Carlo Magno. Qui è dovuta una sosta per ammirare uno scorcio sulle Dolomiti del Brenta.
Riprendiamo il viaggio, la SS 239 ci porta prima a Madonna di Campiglio e poi a S.Antonio di Mavignola. Si prosegue e alle porte di Pinzolo facciamo una deviazione verso la Val di Genova. La strada costeggia i boschi e il fiume Sarca ci accompagna fino ai piedi delle cascate del Nardis. Finalmente riusciamo a vederle colme di acqua, una volta ci eravamo andati ma erano quasi secche. Anche qui una sosta è dovuta, ci soffermiamo ai piedi delle cascate per fare alcune foto, attraversiamo un ponte di legno che ci porta dalla parte opposta del Sarca per avere una visuale sulla valle a 360°, tutto molto bello merita davvero farci una visita se si è da queste parti.
Ripartiamo di nuovo e arrivati a Pinzolo, teniamo le indicazioni per Trento, attraversiamo parte della Val Rendena fino a Tione di Trento dove ci immettiamo sulla SS237 fino a Sarche. Qui prendiamo la SS45 bis, costeggiamo il Lago di Toblino dove spicca il Castello, oltrepassiamo il Lago di Santa Massenza e proseguendo sempre sulla medesima strada raggiungiamo Trento. Percorriamo parte della tangenziale fino all'entrata dell'autostrada A22 del Brennero per affrontare il viaggio di ritorno. Anche questo viaggio ci ha regalato delle emozioni date dai panorami, dai luoghi visitati e dalle persone incontrate, tutto questo arricchisce il nostro bagaglio personale di vita.
 

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