Da Braies a Caporetto


Dal Lago di Braies a Caporetto


Si parte di nuovo, questa volta andiamo a vistare una perla delle Dolomiti altoatesine. Dopo aver fatto colazione partiamo. Ci dirigiamo verso la località di Rolo dove prendiamo l’Autostrada A22 del Brennero in direzione nord. Il viaggio procede tranquillo. Pausa pranzo e siamo di nuovo in sella. Giunti all’altezza di Bressanone prendiamo l’uscita dell’Autostrada e alla rotonda imbocchiamo la SS49, passiamo i paesi di Rio di Valpusteria, Valdoies di Sotto e San Sigismondo.
Arriviamo a Brunico e percorrendo sempre la SS49 deviamo in periferia dove le indicazioni della nostra meta sono già presenti. Passando i paesi di Perca, Nessano e Monguelfo la meta si avvicina e giunti all’incrocio deviamo il nostro viaggio verso il Parco Nazionale di Fanes Sennes Braies. Avanti verso la meta, le borgate di Ferrara e San Vito posizionate su dei verdi pascoli e contornate dalle Dolomiti fanno da preludio a quello che vedremo. Poche centinaia di metri e la strada termina, un parcheggio ci impone la sosta, parcheggiamo la moto e entriamo a piedi in questo gioiello della natura. Attraversiamo un piccolo ponticello di legno posto sul Torrente Braies, percorriamo un sentiero e ci appare il Lago di Braies in tutto il suo splendore. Contornato dalle Dolomiti di Braies e la Croda del Becco, che svetta sulla parte sud di questo piccolo lago, lo rendono una perla della natura. Raggiunta la piccola spiaggia ci godiamo questo spettacolo della natura. Alla sinistra la Baracca in legno resa famosa dalla serie televisiva “un passo da cielo”, sulla destra l’Hotel Lago di Braies e poco più avanti la piccola Cappella Lago di Braies sono gli unici fabbricati presenti.
Decidiamo di fare una passeggiata percorrendo il sentiero che costeggia la riva destra del lago fino alla piccola radura opposta alla Baracca che funge da spiaggia. Qui alle nostre spalle la Croda del Becco e di fronte a noi il lago visto da un'altra angolazione, bellissimo. Si prosegue e con l’euforia che ci pervade affrontiamo il sentiero creato sulla parete rocciosa posto sul lato sinistro del lago. Percorrendo il sentiero tra sali e scendi si hanno altre vedute sulle acque verdi e cristalline del lago. Alcuni tratti in salita ti tolgono il fiato ma con calma raggiungiamo di nuovo il punto di partenza della nostra camminata attorno al lago di Braies. Le Dolomiti e i boschi creano un paesaggio di contorno al Lago di Braies fantastico.
Purtroppo si riparte, riprendiamo la SS49, fino a San Candido e da qui prendiamo la SS52 in direzione di Sappada. La strada attraversa panorami bellissimi creati dal Parco Naturale delle Tre Cime. Il Monte Paterno, la Croda dei Toni e Cima Undici creano ci accompagnano fino al Passo di Monte Croce Comelico. Piccola sosta per fare alcune foto e siamo di nuovo in viaggio. Il sole che sta tramontando colora di arancione tutte le vette delle Dolomiti, raggiungiamo Santo Stefano di Cadore e poco dopo Sappada. Siamo entrati nelle Alpi Carniche. Ora la SR355 ci porta alle porte di Forni a Voltri dove facendo una piccola deviazione sulla sinistra entriamo nel Villaggio Bellitalia dove passiamo la notte. Dovevamo passare un week end sulle Dolomiti ma avevamo fatto l’itinerario solo per il primo giorno… e il secondo giorno si vedrà. Mentre facevamo colazione le mete per la giornata fioccavano ma ne io e ne Catia riuscivamo a prendere una decisione definitiva. Risistemato tutti i bagagli e sistemati sulla moto pronti per il viaggio ci godiamo per l’ultima volta il panorama prima di partire di nuovo. La lampadina si accende, una meta mi compare nella mente, Caporetto. Perché non andare a visitare questa località resa famosa purtroppo per la disfatta italiana durante la Prima Guerra Mondiale.
Guardo l’itinerario su Google Maps e via di nuovo in viaggio. Abbandoniamo Forni a Voltri e percorrendo la SS52 raggiungiamo il paese di Tolmezzo e proseguendo arriviamo ad Amaro dove prendiamo la SS13 in direzione Tarvisio. Entriamo di nuovo in altro parco nazionale quello delle Alpi Giulie. Anche qui lo spettacolo della natura è avvincente, tantissimi boschi che si contrappongono alle cime brulle delle Alpi. Oltrepassiamo le località di Carnia, Campiola, Resciutta e Chiusaforte dove dovevamo deviare strada, dovevamo, ma il navigatore ha avuto un mancamento e ci siamo sbagliati strada allungandola fino alla località turistica di Tarvisio. Finalmente alla periferia del paese compare il cartello di Caporetto.
La strada inizia a salire per il piacere della vera guida motociclistica, ma il vero piacere è quello dato dalla vista dell’ambiente incontaminato delle Alpi Giulie, saliamo di nuovo fino a raggiungere il Passo Predil confine tra Italia e Slovenia. Piccolo break per fare alcune foto e via si riparte. Entrati in Slovenia percorriamo la strada 203, scendiamo verso valle, incontriamo lungo il percorso alcuni ruderi di fortezze risalenti il periodo della Grande Guerra. Passando i paesi di Bretto, Plezzo, Saga, Serpeniza e Ternova d’Isonzo attraversiamo alcune vallate dove il fiume Isonzo inizia a fare la sua presenza con cascate e giochi d’acqua per la passione di chi pratica rafting. Abbandoniamo Ternova e dopo alcuni km compare il cartello di Kobarid- Caporetto. Finalmente siamo arrivati. Chiediamo informazioni a un vigile dove poter parcheggiare la moto e lui in un italiano molto striminzito ci indica un parcheggio. Paghiamo il ticket, visto che hanno le multe facili e iniziamo la nostra visita del paese di Caporetto. Siamo nella piazza principale dove vi è la chiesa di Santa Maria Assunta con annessa la sede della Parrocchia e sull’altro lato della strada vi è la statua in bronzo di Simon Gregorcic, poeta del 900.
Girandoci intorno sono quasi inesistenti i resti della Grande Guerra. Girovagando qua e là ci fermiamo in un’osteria a pranzare. Dopo pranzo facciamo visita al Museo della Grande Guerra dove al suo interno sono presenti manufatti, ordigni, armi, la dislocazione delle truppe sul campo e le testimonianze rinvenute durante l’arco degli anni riguardanti il conflitto Mondiale. Usciti dal Museo percorriamo alcuni vicoli dove all’esterno delle case vi sono delle bacheche chiuse con al loro interno cimeli militari. Riprendiamo la moto e saliamo sulla collina dove è presente il Sacrario dei Caduti di Caporetto. Sono presenti la maggior parte dei nomi e cognomi dei caduti della guerra, vi è anche una Chiesetta e girando attorno alla struttura si può vedere la zona della piana dell’Isonzo luogo di questo conflitto. Anche qui è presente un piccolo Museo riguardante la Prima Guerra Mondiale.
Abbandonato il Sacrario facciamo visita al Muzei Planika e uscendo dal paese in direzione Italia passiamo sul mitico Ponte di Napoleone costruito per volere dell’imperatore francese. Solo 6 km ci separano dal confine italiano. Entrando in Italia prendiamo la SS54 fino a Cividale del Friuli e proseguendo arriviamo a Zugliano dove prendiamo l’Autostrada A23 Palmanova Tarvisio. All’altezza di Palmanova deviamo sulla A4 in direzione di Venezia. Qui il panorama cambia iniziamo a entrare nella Pianura Padana tutto diventa piatto ci lasciamo alle spalle le Alpi con i suoi paesaggi. A Venezia prendiamo la A13 in direzione di Ferrara dove abbandoniamo l’autostrada e percorrendo le strade di tutti i giorni giungiamo a casa. Un’altra bellissima esperienza, un week end dai due volti, il primo giorno immersi nella natura più incontaminata e l’altro facendo un passo indietro nella storia rievocando uno dei periodi più bui della storia italiana.





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