Colli Euganei e l'Abbazia di Praglia



Tour dei Colli Euganei e l’Abbazia di Praglia

Un sabato pomeriggio alternativo…In attesa dell’arrivo di Catia dal lavoro ho navigato sul web per prendere spunto su qualche posto da visitare poco distante da casa nostra. Evitando le solite mete che abitualmente facciamo quando il tempo è limitato, la prima idea che mi balena per la testa è quella di andare a fare un giretto sui colli Euganei, ma dove di preciso, boooh! Este, Arquà Petrarca e Monselice li abbiamo già visti perciò bisogna vedere qualcosa di nuovo e allargando la visione di Google Maps vedo sbucare il simbolo del castello vicino a Montegrotto terme.
Allargo la visione ancora di più e compare la scritta Abbazia di Praglia, controllo le foto postate da altri viaggiatori e la destinazione prende vita.
Partiamo, il classico caldo afoso del momento ci accompagna durante il viaggio, percorriamo la SP1 fino a Trecenta poi la SR482 ci porta a Badia Polesine e da qui percorrendo la SP91 giungiamo a Este. Percorriamo alcuni km per il centro storico e per la periferia di questa cittadina medioevale senza trovare alcune indicazioni che ci potessero aiutare a trovare la strada per l’Abbazia di Praglia.
Ci fermiamo presso una stazione di servizio, ne approfitto per fare rifornimento e nello stesso tempo mi consulto con Catia per quale strada prendere. Dopo poco, con rammarico, faccio uso della tecnologia Google Maps mi indica la strada.
Eravamo fermi a ridosso dell’incrocio che ci indicava la strada per l’Abbazia, che nervoso! Seguiamo le indicazioni, imbocchiamo la SP89, costeggiando i Colli Euganei, passiamo i paesi di Lozzo Atestino e Vò, da qui la strada sale e ci troviamo nel paese di Zovon. Salendo ancora arriviamo nel centro di Teolo, penso che sia il paese più in alto di questa zona, ben 175 mt. s.l.m. Ora si scende,
finalmente percorriamo alcuni tornanti che non hanno niente da invidiare con quelli di alta montagna, siamo a valle nel paese di Treponti.
I cartelli turistici, sempre più presenti ci fanno capire che la nostra meta è sempre più vicina. Infatti, poche centinaia di metri e siamo nel parcheggio dell’Abbazia. Parcheggio la moto e vado subito nel negozio di souvenir per chiedere informazioni per poter fare una visita guidata all’Abbazia, giorno fortunato visita gratuita e dieci minuti di attesa, vado dalla moto e riferisco il tutto a Catia. Svestizione, collochiamo i vari capi da moto nei bauletti e ci rechiamo di nuovo nel negozio in attesa che la visita abbia inizio.
Sbirciamo qua e là, come tutti i presenti, all’improvviso si apre una porta e compare un frate, la nostra guida. Prima di iniziare la visita il frate mette in chiaro alcuni punti e il più importante è quello che l’Abbazia non è completamente visitabile perché alcune zone sono vietate al pubblico. Iniziamo il nostro tour. Ecco alcuni cenni storici. L’Abbazia di Praglia è sorta ai piedi dei colli Euganei a circa 12 chilometri da Padova lungo l’antichissima strada che conduceva ad Este. L’Abbazia, fondata negli anni tra l’XI e il XII secolo, rimase fino al 1304 una dipendenza dell’Abbazia di S. Benedetto in Polirone di Mantova.
Solo con gli inizi del XIV secolo la comunità di Praglia, consolidatasi e radicatasi più stabilmente nell’ambiente padovano, si rese del tutto autonoma eleggendo un Abate preso tra le file dei propri monaci. Dopo il periodo piuttosto infelice, dal punto di vista sia spirituale che materiale, della “commenda” nel 1448 Praglia aderì alla Riforma di Santa Giustina di Padova e tale scelta fu la causa della sua “seconda nascita” spirituale, culturale e materiale. L’Abbazia fu fiorente nei secoli successivi, fino alla soppressione napoleonica del 1810. Nel 1834, grazie all’appoggio del governo austriaco, i monaci rientrarono nel monastero. La ripresa della vita benedettina a Praglia ebbe però breve durata.
Il 4 giugno 1867 venne applicata nel Veneto la legge che sopprimeva nuovamente tutte le corporazioni religiose. Così la comunità fu sciolta una seconda volta. La maggior parte di essa trovò rifugio nel monastero di Daila (Istria), allora in territorio austriaco. A Praglia rimasero solo due o tre monaci come custodi del monastero. Il 26 aprile 1904 due monaci ritornarono in monastero e il 23 ottobre seguente poté riprendere la vita regolare fino ai giorni nostri. Proseguendo con la visita abbiamo visto: i quattro Chioschi, quello doppio, quello pensile, quello botanico e quello rustico, il refettorio, la sala del capitolo e infine la Chiesa Abbaziale. Qui finisce il tour guidato, il frate ci saluta con un Padre Nostro, in questo momento siamo liberi.
Noi rimaniamo seduti sulle panche della Chiesa. Sono le 18 in punto quando alcuni rintocchi di campana accompagno l’entrata di tutti i frati nella Chiesa per l’ora di canto, incuriositi rimaniamo a sedere e loro iniziano a cantare i loro canti gregoriani. Da paura! Sono bravissimi. Ci rechiamo di nuovo nel negozio per vedere di persona le varie produzioni di questo luogo di culto, sono presenti vari cosmetici, tisane, dolci, miele e vini. Devo dire che i vini sono veramente ottimi. Complimenti.
Facciamo ritorno al parcheggio, vestizione, i capi di abbigliamento nei bauletti lasciano il posto alle bottiglie di vino, si parte! Questa volta facciamo ritorno per la strada opposta. Tocchiamo i paesi di Abano Terme, Montegrotto Terme e Battaglia Terme, raggiungiamo Monselice dove prendiamo la A13 fino a Ferrara. Siamo quasi a casa, prendiamo La SP486 ci porta in dirittura d’arrivo a Finale Emilia. Anche oggi abbiamo fatto un’esperienza nuova in un luogo di culto, con molto stupore, abbiamo potuto toccare con mano la vita di lavoro e di preghiera che questi monaci benedettini affrontano tutti i giorni.


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